Contro-narrazione maremmana

Contro-narrazione maremmana: arte, tecnologia e prevenzione al servizio della coesione sociale nelle periferie di Grosseto

FINANZIAMENTO – 7000

PARTNER – FONDAZIONE CR FIRENZE

Contesto generale ed origine del progetto

Il disagio giovanile può assumere tante forme diverse, fra cui disturbi alimentari, l’abuso di stupefacenti, bullismo e stati di depressione, isolamento sociale e dipendenza dalla tecnologia. Nel contesto della provincia di Grosseto, questo si è manifestato negli ultimi anni, con un incremento preoccupante nel post-pandemia, con la manifestazione di episodi di violenza nel centro cittadino, l’incremento di uso di droghe pesanti, e, più di qualsiasi altra cosa, la percezione da parte dei giovani che a Grosseto nulla sia possibile, e che l’unica soluzione sia andarsene.

Questo generale e comune approccio di arresa, già presente nella letteratura di Bianciardi, e adesso ripresentato in modo prorompente al cinema con il film “Margini”, è alla base del disagio, la ragione principale della situazione di marginalità della provincia di Grosseto.

Di contro, la provincia di Grosseto ha elementi di pregio culturale e di tradizioni che possono essere la base del ribaltamento della percezione attraverso azioni che, nel valorizzarle, contribuiscano a smitizzare la visione della rassegnazione di crescita e di centralità del luogo. Azioni che inoltre possano contribuire alla riduzione della tendenza giovanile ad andarsene dalla città per seguire percorsi altrove, come unica alternativa all’immobilismo locale.

Il progetto proposto intende raggiungere il gruppo target dei beneficiari previsti attraverso un’azione capillare di coinvolgimento culturale e diminuzione della distanza fra i cittadini attraverso la capitalizzazione delle opportunità fornite dalle tecnologie 4.0 per favorire la promozione di stili di vita sani e la prevenzione oncologica.

Beneficiari e contesto specifico

L’intervento ha luogo nel piazzale De Amicis nel quartiere di Barbanella, Grosseto, sulla facciata della sede della Lega Italiana Lotta Tumori della città. Un tempo luogo di aggregazione della popolazione grazie alla presenza di negozi e mercato di quartiere, il piazzale non ha più attività commerciali aperte, e sta attraversando un periodo di marginalizzazione e mancanza di attrazioni per la popolazione che gravita intorno allo stesso. A causa inoltre dell’apertura di un centro rifugio per senzatetto, l’area è percepita come pericolosa e a forte decadimento.

Gli abitanti delle case popolari che si affacciano su di esso sono prevalentemente immigrati di seconda generazione o anziani che ci risiedono da decenni.

Le attività che ruotano intorno alla Lega Tumori, e che includono visite, corsi specifici per attività fisica o per la promozione della lotta al tabagismo e per la sensibilizzazione alla prevenzione, portano un indotto di persone che raggiungono il piazzale da tutte le aree della città e della provincia.

Al fine quindi di rilanciare la vita del quartiere e di riportare attività commerciali, culturali e di fruizione della zona, il progetto intende iniziare un percorso di rinnovamento e di attrazione per residenti del quartiere ed oltre; tale percorso inizia dal coinvolgimento delle fasce giovani attraverso la progettazione visiva del graffito interattivo che si andrà a realizzare sulla facciata, come spiegato nella descrizione delle attività.

È intenzione del proponente di progetto di fare leva sul rinnovamento dell’edificio per lanciare poi attività che promuovano inclusione sociale e cittadinanza attiva, che poi possono essere replicate in altri quartieri ai margini del centro di Grosseto, in risposta all’obiettivo a lungo termine di riappropriazione culturale della città.